Home NewsSTUDI – IL 55,4% DELLE MPI MANIFATTURIERE IMPEGNATE IN AZIONI GREEN. GRANELLI: “SOSTENIBILITÀ SIGNIFICA COMPETITIVITÀ”

STUDI – IL 55,4% DELLE MPI MANIFATTURIERE IMPEGNATE IN AZIONI GREEN. GRANELLI: “SOSTENIBILITÀ SIGNIFICA COMPETITIVITÀ”

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Le attività svolte dalle imprese nei processi di transizione green, da cui derivano la riduzione delle emissioni inquinanti e il crescente utilizzo di tecnologie pulite, sono decisive per il conseguimento degli obiettivi, in molti casi ambiziosi, delle politiche economiche e industriali definite a livello nazionale ed europeo. Sullo sfondo la necessità di conciliare l’adozione di misure di sostenibilità ambientale con adeguati livelli di performance economica delle imprese, un trade off reso più complesso nell’attuale fase del ciclo economico caratterizzato dalla persistenza di un elevato costo del credito, una crisi della manifattura – più grave per moda, automotive e meccanica – e lo scoppio della guerra dei dazi. Una analisi dei dati recentemente rilasciati dall’Istat consente di valutare gli investimenti e le azioni delle imprese manifatturiere per migliorare la sostenibilità ambientale.

Il 59,0% delle imprese manifatturiere con almeno 10 addetti ha realizzato nel 2021-2022 almeno un’azione volta a migliorare la sostenibilità ambientale della propria attività. La dimensione aziendale influenza positivamente la propensione alla sostenibilità, che rimane tuttavia rilevante anche nelle piccole imprese: è del 55,4% la quota delle imprese tra 10 e 49 addetti che realizzano almeno un’azione per migliorare la sostenibilità ambientale.

I temi dell’orientamento alle sostenibilità delle piccole imprese sono al centro del 3° Forum sulla Sostenibilità di Confartigianato.

Il Presidente di Confartigianato Marco Granelli sottolinea: “La sostenibilità non è più una parola astratta. E’ una necessità che impone una responsabilità condivisa da parte di tutti, in primis gli artigiani e le piccole imprese, per preservare il valore delle cose. Noi siamo, quindi, per una sostenibilità che non esclude, ma coinvolge. Che non ostacola, ma stimola. Che non guarda al passato con nostalgia, ma al futuro con responsabilità. Per noi vale l’equazione sostenibilità uguale a competitività, oltre le ideologie e gli adempimenti. E’ questa sostenibilità che rende possibile una cultura artigiana del futuro che sa valorizzare il passato ma è capace di guardare avanti. Non basta possedere e consumare: dobbiamo imparare a conservare, curare, riparare, trasmettere, perchè in ogni cosa che facciamo c’è una parte di noi”.

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Il trattamento dei rifiuti è l’azione più diffusa e viene realizzata dall’86,5% delle imprese che hanno effettuato interventi per la sostenibilità. Seguono il monitoraggio dell’inquinamento ambientale (62,4%), la predisposizione di piani di miglioramento dell’efficienza energetica (43,4%), l’uso di materiali riciclati (35,0%), l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili (30,2%), il monitoraggio dei consumi idrici (29,9%), il monitoraggio delle emissioni di CO2 (16,9%), il riutilizzo e riciclo acque di scarico (15,5%), l’efficientamento del sistema di trasporto aziendale (13,2%), l’attività per favorire l’economia circolare (12,4%) e i piani per la mobilità sostenibile del personale (8,8%) mentre sono meno diffuse le attività per gestire gli impatti sulla biodiversità (2,0%).

Il 37,7% delle piccole imprese manifatturiere (10-49 addetti) ha sostenuto investimenti per una gestione più efficiente e sostenibile dell’energia e dei trasporti. Tra questi si osserva una maggiore diffusione per l’installazione di macchinari e impianti ad alta efficienza energetica (61,9% delle imprese che hanno investito) e di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (42,0%), seguite da acquisto veicoli a basse emissioni (elettrici, ibridi o alimentati a gas) (29,7%), isolamento termico edifici e realizzazione di edifici a basso consumo energetico (20,4%), installazione impianti per la produzione di energia termica rinnovabile (7,7%) e installazione di impianti di cogenerazione/trigenerazione per recupero calore (6,9%).

L’analisi su microdati di impresa svolta dall’Istat conferma la presenza di una relazione positiva tra sostenibilità e produttività nelle imprese che risultano maggiormente impegnate nella tutela dell’ambiente, soprattutto in connessione all’utilizzo di fonti rinnovabili ed all’efficientamento energetico.

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